Il fegato, la più grande ghiandola del nostro corpo,  è responsabile di alcuni processi metabolici collegati alla digestione, alla trasformazione degli alimenti, alla difesa dell’organismo e all’eliminazione delle sostanze tossiche.

La maggior parte delle malattie del fegato sono spesso silenti poichè rimangono a lungo asintomatiche e di queste non se ne parla molto.

Negli ultimi anni, nel nostro Paese l’incidenza delle patologie virali da HBV e HCV, un tempo predominanti, stanno  diminuendo grazie alla vaccinazione obbligatoria per HBV e alle terapie farmacologiche per HCV,  le quali danno probabilità di guarigione quasi certa.

Tra le altre patologie troviamo malattie di natura metabolica che danno origine a cio’ che chiamiamo “Steatosi” ovvero “Fegato Grasso”, basti pensare che in Italia si stima ne soffra 1 persona su 4-5, senza contare  la presenza di patologie autoimmunitarie e altre di natura genetica.

Per tutte queste patologie la risposta del fegato è simile: uno stato infiammatorio che progredisce senza sintomi e può portare, se non interveniamo in tempo, ad un cambiamento della sua struttura. Infatti l’organo viene infiltrato da tessuto fibroso e non è più funzionante.

Quando appaiono i primi sintomi quali l’aumento di volume dell’addome, l’ingiallimento delle sclere degli occhi e della pelle, l’ecchimosi cutanee e l’alterazione del colore di urine e feci la patologia del fegato è già avanzata.

Intervenire precocemente con semplici controlli ematochimici e strumentali quali, ad esempio, l’ecografia e l’elastografia epatica, in aggiunta ad uno stile di vita corretto e ad un sano regime alimentare, ci permette di evitare la cronicizzazione della patologia epatica e di ridurre anche il rischio di trasformazione neoplastica.

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